L’eredità dell’Azione Congiunta sui Tumori Rari: dieci raccomandazioni per la futura politica europea sui tumori rari
L’incontro finale dell’Azione Congiunta Europea sui Tumori Rari, tenutosi l’11 settembre presso il Parlamento Europeo, ha indicato alcune linee direttrici per il futuro: la creazione di reti, l’integrazione delle Reti di Riferimento Europee a livello nazionale e la metodologia di ricerca per i malati rari. L’Azione Congiunta (JARC) ha pubblicato le principali raccomandazioni per l’agenza per i tumori rari 2030, che costituiscono l’eredità di tre anni di multidisciplinarietà e di collaborazioni transfrontaliere. L’agenda e le conseguenti raccomandazioni nascono da alcune necessità evidenziate in due aree principali: la creazione di reti per l’assistenza sanitaria e la metodologia clinica e di ricerca. L’articolo ha una struttura molto semplice; ogni capitolo approfondisce una delle dieci raccomandazioni, ossia:
- I tumori rari rappresentano le malattie rare in campo oncologico e necessitano di approcci specifici da parte della comunità oncologica e dei sistemi sanitari nazionali;
- I tumori rari richiedono un monitoraggio epidemiologico e clinico, che valuti correttamente i dati dei registri di tumori basati sulla popolazione e i dati clinici real world, incoraggiando tutti gli sforzi necessari a far sì che i dati disponibili diventino interoperabili;
- I sistemi sanitari devono sfruttare l’esistenza di reti attorno ai centri multidisciplinari di riferimento e razionalizzare l’accesso dei pazienti alle migliori competenze disponibili, minimizzando gli spostamenti per ragioni sanitarie;
- La formazione medica dovrà sfruttare e, allo stesso tempo, essere a disposizione delle reti sanitarie attraverso la corretta integrazione del sistema universitario e di tutti gli attori della formazione, agendo come strumento per meccanismi e opportunità di carriera dedicati;
- La ricerca deve essere condotta attraverso un sistema di reti, tenendo conto di un potenziale grado di incertezza più alto, sfruttando le biobanche annotate clinicamente, i registri clinici, il riferimento dei pazienti a studi clinici in corso e le metodologie innovative per la ricerca clinica;
- Il processo decisionale clinico condiviso tra paziente e medico dovrà essere tenuto in particolare considerazione, poiché svolge un ruolo fondamentale nell’individuazione dell’approccio adeguato all’elevato grado di incertezza che caratterizza i tumori rari;
- Sarà necessario sviluppare strumenti adeguati di ultima generazione per favorire il processo decisionale in condizioni di incertezza;
- La normativa in materia di tumori rari dovrà tener conto di un grado più elevato di incertezza, dovrà adattarsi alla malattia, offrendo agli sviluppatori di innovazioni la certezza dell’esistenza di regole uniformi a livello europeo;
- Le strategie politiche sui tumori rari e la sostenibilità degli interventi dovranno basarsi sulla creazione di reti, sfruttando i piani oncologici nazionali, ascoltando la voce delle reti e delle comunità basate sulla malattia, integrando il livello europeo e nazionale e finanziando la creazione di reti;
- I malati rari dovranno essere coinvolti in tutte le aree fondamentali, come la sensibilizzazione e l’educazione sulla malattia, l’organizzazione dell’assistenza sanitaria, gli strumenti all’avanguardia, i meccanismi di regolamentazione e la ricerca clinica e traslazionale.
Nel complesso, l’opuscolo offre un’analisi approfondita della situazione attuale dei tumori rari e delle problematiche che caratterizzano questo settore, offrendo inoltre soluzioni perspicaci, alcune della quali potrebbero essere trasposte e indicate come modelli per altre malattie rare.