Uno studio condotto da EvaluatePharma prevede un futuro roseo per i farmaci orfani. Le leggi adottate negli Stati Uniti, nell’Unione Europea e in Giappone, per promuovere la ricerca e lo sviluppo dei farmaci orfani, hanno fornito importanti incentivi per le aziende farmaceutiche che sviluppano questi prodotti. Tra tali incentivi rientrano una riduzione delle tasse e dei costi di ricerca e sviluppo e, soprattutto, l’esclusiva di mercato per un periodo di tempo significativo (7 anni negli Stati Uniti, 10 anni per l'Unione Europa). Grazie a queste nuove leggi, la produzione dei farmaci orfani è diventata redditizia per molte aziende biotecnologiche. Il rapporto di EvaluatePharma mostra un costante incremento delle vendite dei farmaci orfani nel corso degli anni e ha previsto che le vendite mondiali dei farmaci orfani raddoppieranno fino al 15,9% entro il 2018. Il rapporto ha identificato l’azienda farmaceutica Novartis come leader del mercato dei farmaci orfani nel 2018, seguita da Roche, Celgene, Pfizer e Sanofi. Prevede che il farmaco orfano più rilevante nel 2018 sarà il Rituxan, prodotto da Roche, che è indicato per il trattamento delle malattie rare linfoma non-Hodgkin e leucemia linfocitica cronica. In seconda posizione, con poco distacco, identifica il Revlimid (Celgene) per il trattamento del mieloma multiplo e delle sindromi mielodisplastiche. Il rapporto ha previsto un ritorno sugli investimenti (ROI) per i farmaci orfani notevolmente superiore a quello dei farmaci non orfani, pari a 10,3 volte superiore all'investimento contro le 6 volte di questi ultimi, il che rende i farmaci orfani un’opzione più redditizia per la ricerca e lo sviluppo. Questo aumento del ROI dipende da vari fattori tra cui il ristretto numero medio di pazienti disponibili per uno studio clinico sui farmaci orfani, l’aumento previsto delle vendite di farmaci in tutto il mondo e la riduzione dei tempi di approvazione grazie a processi di approvazione più veloci per i farmaci orfani negli Stati Uniti. Questo aumento del ROI non tiene conto dei crediti d'imposta che vengono forniti per lo sviluppo dei farmaci orfani negli Stati Uniti. Va notato che il tempo impiegato per le sperimentazioni cliniche di fase III non differisce tra farmaci orfani e non orfani. Sulla base del calcolo del ROI, il rapporto individua il Lilly’s anti-VEGFr Mab IMC-1121B, la transizione epiteliale anti-mesenchimale (c-Met) Mab, prodotto da Roche, e il Pharmacyclics Ibrutinib, come i primi tre farmaci orfani di maggior valore nel 2018. Inoltre, il rapporto ha individuato il Kyprolis, indicato per il mieloma multiplo, come il nuovo farmaco orfano più promettente del 2012 con un fatturato atteso di 897 milioni di dollari entro il 2017, seguito da vicino dal Kalydeco, indicato per la fibrosi cistica. Il rapporto evidenzia anche il forte aumento del numero di designazioni orfane rilasciate cumulativamente da Stati Uniti, Unione Europea e Giappone, in particolare dal 2003. Il documento mostra che nell’Unione Europea il 18,5% delle denominazioni interessa le malattie ultra rare (prevalenza di 10.000 o meno), mentre la “leucemia mieloide acuta è l’indicazione con il maggior numero di designazioni orfane”, seguono i tumori del sangue e, quindi, le malattie che colpiscono popolazioni storicamente ben definite, come la fibrosi cistica e la distrofia muscolare di Duchenne. Questo rapporto è ricco di informazioni sulle potenzialità dei farmaci orfani nel mercato e fornisce un impulso per le aziende farmaceutiche per andare avanti con la ricerca e lo sviluppo dei farmaci orfani e dei prodotti medicinali.
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